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Imbuto Pino

Stefano Giovannoni ha fatto scuola.Molti suoi allievi - e allieve - si dedicano con passione a ripercorrere le orme del maestro. Lui inizialmente si dedicava a sublimare gli omini di Keith Haring, nella famosa serie di oggetti Girotondo: Miriam Mirri, coadiuvandolo, ne radicalizza l'iconicità e tralascia qualsiasi mediazione simbolica, e disegna l'imbuto ''''Pino'''' che, pari pari, riproduce il volto del più amato dei burattini: Pinocchio.Ma Miriam Mirri e Giovannoni si spingono oltre, e donano una funzione concreta al lungo naso del figlio di Geppetto. Il ''''codice ludico'''' viene applicato in pieno, anche questa volta, con un'immediatezza spiazzante. Ma a uno sguardo più profondo, questa loro scelta progettuale si dipana in un complicato gioco retorico perché, mentre il naso di Pinocchio era un simbolo delle sue bugie e dell'incapacità di crescere che la bugia denuncia, l'annichilimento del simbolo letterario, ottenuto trasformando il naso nel becco dell'imbuto, fa nascere un altro simbolo ancor più complesso, qualcosa che si determina attraverso la negazione di qualcos'altro che esisteva prima… Un becco, un naso, e l'associazione è fatta!Insomma, è questo articolato gioco di specchi linguistici e retorici che rendono ''''bello'''' e attraente questo imbuto.Il design provoca: possiamo quasi affermare che proprio questa sia la sua funzione primaria.Vorreste dire che ''''Pino'''' non provoca?Vi era già capitato di imbattervi in qualcosa del genere?Pensate gente, pensate, quando travasate il vino… sembra essere il messaggio in codice di questo oggetto. La verità, in fondo, non è che un punto di vista. E, talvolta, è assai bizzarra.Pino, ne siamo certi, piacerà ai vostri bambini. E anche a quei bambini un po' defilati che ci portiamo dentro e che attendono segnali come questi per uscire allo scoperto.La vostra cucina sarà più sorridente e colorata.È realizzato in resina termoplastica e l'autorevole mediatore è Alessi, che dimostra ancora una volta di saper provocare tendenze latenti e farsene illuminato promotore, anche attraverso la semplice rivisitazione di oggetti di uso quotidiano.